Galleria d'Arte Acquarium

Galleria d’Arte Acquarium

dal 02/06/1979 al 10/06/1979
Ercolano (Na) – I traversa 4 Novembre, 12

Hanno detto di lui:
“Ho conosciuto Alfonso Palma, almeno come pittore, non più di cinque anni fa, quando cioè gli sentii dire che si era accorto di “dover” dipingere.
Era una necessità, egli mi spiegava, niente affatto legata alle richieste dei colleghi di lavoro che, nei momenti di pausa, lo vedevano “eternamente” disegnare. Era qualcosa di più: egli mi confessava, col riserbo che caratterizza l’artista vero, timido di invadere il campo “sacro”, che un bisogno interiore lo spingeva a tanto. E in quella “necessità”, in quella prorompenza, io credetti di vedere che c’era dentro “qualcosa”.
E così, più anziano di lui e principalmente con maggiore bagaglio tecnico, mi offersi di indicargli la via. E di via questo pittore ne ha fatta. Se è vero che, dalle prime timide prove e dall’ovvio impaccio iniziale, vedo oggi con ammirazione, e lasciatemi dire anche con orgoglio, che quel “qualcosa” da me intuito, è venuto fuori, ed anche alla maniera grossa. Chi è oggi questo pittore non più giovanissimo, è meglio che sia la critica a dirlo perché l’affetto potrebbe velare il giudizio. Una cosa, però, lasciatemi affermare: piacciano o non le sue cose, si tratta, per avere i pregi dell’arte, di pittura autentica ed efficace e, perciò, di pittura vera. E questo non è poco.”
Roberto Carbone

Il discorso pittorico di Alfonso Palma è uno di quelli più limpidi fra i tanti ingarbugliati e contorti dei nostri tempi. Sensibile alla natura, egli cerca di tradurre sulla tela tutto ciò che percepisce dal mondo che lo circonda dopo averlo elaborato interiormente con enorme tormento. Ho usato la parola tormento perché attualmente Alfonso Palma ha tutti i requisiti per poter dare tanto ma, essendo ancora alla ricerca dell'”io”, è continuamente assalito da quei travagli che certamente la vedranno selezionato fra i migliori e questo, tutti ci auguriamo che avvenga al più presto.
L.Giardulli

Tralasciando il vero aspetto tecnico un fatto emerge immediato: la tormentata e sofferta ricerca attraverso il segno ed il colore di una omeostasi che interagisce fra l’interno dell’Autore e l’esterno che questi riproduce ed a sua volta ne è causa ed effetto di tutta l’opera. Interessante ed euristicamente fertile sarà seguire il cammino di questo giovane artista che con la sensibilità potrà comunicarci sensazioni ed emozioni che sono completamento dell’esistenza di un uomo.
G.Sartoris