Galleria d'Arte La Prora

Galleria d’Arte La Prora

dal 21/09/1981 al 30/09/1981
Piano di Sorrento (Na)  –  Piazza Cota, 43

Hanno detto di lui:
Figlio della tradizione
Non è detto che un artista per affermare la sua arte, debba secondo moderne e forse errate tendenze, lanciare un qualunque “Messaggio” meglio ancora se buttato sul “Sociale”.
Alfonso Palma, figlio della tradizione, lancia lo stesso messaggio d’amore e di poesia che è quello dell’emozione suscitata dalla bellezza del Creato sapientemente fissata sulla tela, appena in tempo, prima cioè, che lo stesso se ne fugga. Ciò facendo Palma lascia una sua impronta cromaticamente indelebile, non solo del vero, il che sarebbe di per se stesso un fatto emotivamente valido, ma dello splendore di esso, che vibrando nel futuro consente un retrospettivo indugiare sul fuggente già diventato passato.
Con i suoi verdi abilmente orchestrati, con le sue terre di Siena e con i suoi cieli limpidi, Alfonso Palma traduce nel suo mondo pittorico stimoli ed aspirazioni d’ordine cromatico che lasciano intravedere le immense possibilità di questo autodidatta, che perché istintivo, si libra verso il futuro con le ali di un autentico artista.
Nino Chillè

Vaste zone di colori digradanti
La continua ricerca di una aromaticità che rende i paesaggi di un valore al di là di qualsiasi concetto formale, risponde ad una realtà che lo circonda ed alla quale si ispira, una realtà che egli ferma sulla tela con prestigiosa consapevolezza, cosa che si può constatare dalla produzione di Palma. Egli, infatti immette nelle proprie opere vaste zone di colori digradanti per intensità tonali, sino a raggiungere quelle emozioni che si riportano ad un continuo raffronto tra la realtà della natura e la sua espressione pittorica.
Italo Valente
Senza retorica
Senza retorica, dato l’amore cui imprime, sia nel tratto che nel colore, egli dà la sensazione, a chi osserva le sue tele, di trovarsi nel luogo in cui l’artista si è trovato.
Mario Ferraro
Serena e riposante pittura
Come conseguenza del positivo consenso ottenuto in questa esposizione non mancherà, da parte di molti, l’affannosa ricerca di abituali collocazioni, odiosi confronti ed inutili individuazioni di correnti artistiche s cui il Palma si è ispirato. A costoro mi permetto di suggerire che l’indagine è perfettamente inutile ed in controparte porgo l’invito a godere il più possibile questa serena e riposante pittura. E con i tempi che corrono non la ritengano cosa da poco.
Gianmarco Giuliano