Quando gli sentii dire...

Quando gli sentii dire…

Ho conosciuto Alfonso Palma, almeno come pittore, non più di cinque anni fa, quando cioè gli sentii dire che si era accorto di “dover” dipingere.
Era una necessità, egli mi spiegava, niente affatto legata alle richieste dei colleghi di lavoro che, nei momenti di pausa, lo vedevano “eternamente” disegnare. Era qualcosa di più: egli mi confessava, col riserbo che caratterizza l’artista vero, timido di invadere il campo “sacro”, che un bisogno interiore lo spingeva a tanto. E in quella “necessità”, in quella prorompenza, io credetti di vedere che c’era dentro  qualcosa
E così, più anziano di lui e principalmente con maggiore bagaglio tecnico, mi offersi di indicargli la via. E di via questo pittore ne ha fatta. Se è vero che, dalle prime timide prove e dall’ovvio impaccio iniziale, vedo oggi con ammirazione, e lasciatemi dire anche con orgoglio, che quel “qualcosa” da me intuito, è venuto fuori, ed anche alla maniera grossa. Chi è oggi questo pittore non più giovanissimo, è meglio che sia la critica a dirlo perché l’affetto potrebbe velare il giudizio. Una cosa, però, lasciatemi affermare: piacciano o non le sue cose, si tratta, per avere i pregi dell’arte, di pittura autentica ed efficace e, perciò, di pittura vera. E questo non è poco.
Roberto Carbone
1979

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